2 Commenti
  • Alice Carella
    Pubblicato alle 10:41h, 18 Gennaio

    Buongiorno,
    la tua paura nel farti aiutare è più che comprensibile visto che la tua passata psicoterapeuta, come dici tu, ha invaso la tua vita. Un aspetto importante della terapia è proprio evitare proiezioni, identificazioni e dinamiche di dipendenza. Se ciò avviene, il terapeuta perde quel distacco che le permette invece di aiutare il paziente e finisce per diventare una mamma/sorella/amica. Non parliamo più di rapporto terapeutico. Forse, ma è solo una mia ipotesi, il tuo non riuscire a iniziare la terapia con un altro professionista, può anche essere dovuto al fatto che, così facendo, “tradiresti” la tua precedente psicoterapeuta.
    Ci sarebbero tanti altri spunti di riflessione da fare ma ti invito a portare questa tua situazione all’attenzione di un nuovo psicoterapeuta ed approfondire con le/lui la tua situazione.
    Rimango a tu disposizione,

    Dott,ssa Alice Carella

  • valentina ambrosio
    Pubblicato alle 20:00h, 18 Gennaio

    Salve Ale,
    la relazione terapuetica è come una danza: è essenziale non pestarsi i piedi, seguire il ritmo dell’altro, assecondarlo, intuire le sue mosse..insomma è una relazione molto complessa e delicata.
    CI sarebbero da indagare molti aspetti legati al tuo precedente percorso (aspettative disattese, misunderstanding, non detti, emozioni e sensazioni ambivalenti, fiducia/sfiducia…) che potrebbero far comprendere la sua difficoltà ad affidarsi nuovamente ad un altro professionista.
    Potrebbe magari scegliere l professionista con calma vedendo il suo profilo, leggendo gli articoli per poter avere una prima panoramica e poi fare una prima consulenza (spesso gratuita e comunque non impegnativa) e decidere cosa fare, in base alla risonanza di “Pancia” che le rimanda.
    Resto a sua disposizione
    cordiali saluti

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