3 Commenti
  • valentina ambrosio
    Pubblicato alle 20:13h, 05 Agosto

    Buonasera,
    Sono sicura che sarà una mamma imperfetta ma splendida!
    Lo dico con certezza perché sta facendo un grande lavoro di consapevolezza, di messa in discussione, di lettura di sé e del rapporto con sua madre.
    Dai propri genitori intesi come modello o ci si discosta o ci si omologa. Nel suo caso ipotizzo che ne prenderà le distanze, ma ciò che più di tutto va modificata è la rappresentazione interna che lei ha della relazione con sua madre e dei vostro rapporto.
    Cioè deve ridefinire l’immagine mentale ed emotiva che ha di sé come figlia e come futura mamma.
    Le ripeto, sta già facendo un ottimo lavoro.
    Le consiglio un percorso per aiutarla in questo processo.
    Resto a disposizione
    Valentina Ambrosio

  • Alice Carella
    Pubblicato alle 09:40h, 03 Settembre

    Buongiorno,
    già il fatto di aver avuto un pensiero in merito, evidenza che si sta mettendo in discussione e che è consapevole delle dinamiche la porterebbero a definirsi “una madre non sufficientemente buona”. Per correttezza, c’è da dire che queste dinamiche agiscono in forma automatica, fuori dal nostro controllo e spesso, è necessario iniziare un percorso psicologico per elaborare “il trauma” del non essere stata la figlia preferita (posto che non è mai giusto parlare in questi termini). Se dovesse percepire che questa paura sta diventando invalidante e che potrebbe influenzare il rapporto con suo figlio, allora rifletta sulla necessità di iniziare un percorso di psicoterapia che la aiuti ad elaborare i suoi vissuti e la sostenga della costruzione di un buon rapporto con il suo bambino.

    Un caro saluto,

    Dott.ssa Alice Carella

  • Francesca Fabriani
    Pubblicato alle 07:32h, 24 Settembre

    Buongiorno, da quello che dice, con la gravidanza le stanno venendo una serie di dubbi su come sarà per lei essere madre, si interroga su ciò che ha vissuto come figlia, si definisce imperfetta e si chiede se il suo vissuto personale potrà essere di intralcio mentre costruisce l’identità genitoriale. Tutte le domande che si pone, ed il modo in cui si interroga mettendo in discussione i modelli familiari che ha ricevuto, sono indicatori preziosi attraverso cui è possibile rintracciare il suo desiderio di maternità ed il suo desiderio di diventare una buona madre, Che lei sappia, sua madre si faceva le stesse domande? Cervava aiuto? Si faceva sostenere rispetto dubbi e perplessità? Questo potrebbe essere un buon punto di partenza, iniziare a identificare tutte le azioni che la differenziano dalla madre che ha avuto. Non posso negarle che ognuno di noi entra in relazione, indipendentemente dal tipo di relazione, portando con sè il suo vissuto personale ma, ciò non significa che non abbiamo il potere di aggiustare il tiro e decidere che tipo di persona vogliamo essere in una specifica relazione, nel suo caso, decidere che tipo di madre vuole essere con suo figlio. Inoltre mi sembra importante farle notare che nel momento in cui parte dal presupposto di essere imperfetta proprio come in famiglia le facevano notare cede e crede a ciò che le dicevano e, lei per prima, costruisce una verità interiore: sono imperfetta. Secondo lei una persona che parte da questi presupposti in che modo si avvicina agli altri? Cosa pensa mentre cerca di costruire una nuova relazione? Come si sente ad iniziare un nuovo viaggio relazionale? Forse questo è un punto importante da elaborare, le credenze che ha costruito su di sè prendendo per vero ciò che le veniva detto. Tenga a mente che la perfezione non è indicatore di umanità, le persone non possono essere perfette altrimenti non sarebbero umane. Una madre perfetta non sarà ingrado di insegnare al proprio figlio l’importanza dello sbaglio, dell’errore e se per natura ognuno di noi cresce e diventa adulto grazie anche agli errori, una madre perfetta rischia di disattendere all’unco vero compito che ha: aiutare i propri figli a cresce. Le auguro dunque di potersi costruire come una madre sufficientemente buona che sa accogliere la propria umanità e quella del figlio che aspetta.
    Resto a sua disposizione
    Un cordiale saluto

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