Depressione perso bambino

Gravidanza interrotta e voglia di lasciare mio marito: mi sento persa, cosa posso fare?

Buona sera. Io e mio martio e da 13 anni che stiamo insieme. Abbiamo dei caratteri completamente diversi e per questo è da 13 anni che soffro.

Sto maggiormente male, un dolore inspiegabile, ma appena lui mi abbraccia dimenticò tutto. Certe volte penso che ci sia qualcosa di sbagliato nel modo in cui vedo le cose. Ad aprile di questo anno abbiamo litigato pesantemente,  una litigata senza motivo.

Quella sera abbiamo deciso di separarci una volta per tutte senza più ritorno ma il giorno dopo ho scoperto di essere incinta. L’ho detto a mio marito e abbiamo scordato tutto cio che e successo la sera prima. Eravamo super felici. Non abbiamo piu parlato di separarci ma solo come sarebbe stato il nostro bambino.

Tutto era perfetto sino quando un giorno al improvviso ho perso il mio bambino. Ero alla 11 settimana.  E il mio bimbo aveva smesso di crescere alla 6 settimana, che corrisponde più o meno al momento in cui io e mio marito abbiamo litigato.  Non so se le nostre litigate hanno ucciso il bimbo o se è stato un problema genetico ma questa cosa mi uccide.

Sono in una fase di depressione in cui piango tutte le sere, non so più che fare lasciare mio marito una volta per tutte o continuare a stare con lui? Io lo amo molto ma sono questi caratteri completamente diversi che ci fanno litigare senza senso. Non so se potrò vivere senza lui. Ho anche paura di provare ad avere un altro bambino adesso. Cosa posso fare per riprendere in mano la situazione?

Apprezzo ogni vostro consiglio.

Grazie mille


Hai bisogno di aiuto? Chedi ai nostri psicologi online


3 Commenti
  • Andrea Botti
    Pubblicato alle 16:00h, 05 Settembre

    Buongiorno.
    Scontrarsi con il lutto è l’esperienza probabilmente più dolorosa che noi esseri umani possiamo provare nella nostra vita.
    Il lutto non soltanto del suo bambino ma di un vero e proprio progetto affettivo e genitoriale.
    Il dolore è inevitabile e va attraversato, con fatica, con pazienza e con il tempo.
    Il rischio di cercare un motivo razionale che possa mettere assieme tutti i pezzi del puzzle dalla litigata con suo marito alla perdita del vostro bambino è quello di restare intrappolata in un loop infinito che genera dolore e fatica.
    L’emozione che mi ha descritto poi è quella della paura.
    Quest’emozione è fondamentale perché il suo obiettivo è salvarci la vita: le sta comunicando che la situazione nella quale si trova ora è uno stallo e forse si sente bloccata lì dentro. Un certo grado di paura aiuta, se invece veniamo sommersi dalla paura restiamo immobili, paralizzati.
    Dal suo racconto mi arrivano anche molte altre emozioni ambivalenti legate al rapporto con suo marito.
    Penso che possa farle molto bene uno spazio di psicoterapia nel quale elaborare tutti questi vissuti emotivi, dar loro un senso in un contesto neutro e protetto così da arrivare ad una gestione delle emozioni che le permetta di rimettersi in moto e costruire la sua vita.

    Resto a disposizione.

    Un saluto.

    dr Andrea Botti

  • valentina ambrosio
    Pubblicato alle 15:15h, 06 Settembre

    Buongiorno, ci sarebbero tanti fattori da indagare a livello di coppia, personale e familiare.
    Il senso di colpa è un’emozione che spesso si vive nel lutto, ma è importante attraversare tutte le fasi del lutto, prendersi del tempo e sopratutto condividere il dolore n primis con suo marito perchè entrambi avete perso un figlio e con lui i vostri sogni di una famiglia.
    Successivamente a poco a poco andrebbe compreso cosa è meglio fare per il vostro benessere, se stare insieme ma provare a riparare la conflittualità parlandosi e condividendo le proprie emozioni e sensazioni, oppure lasciarsi per evitare ulteriori maggiori sofferenze. L’amore è anche questo, volere il bene dell’altra persona.
    consiglio un percorso individuale e di coppia (a seconda della priorità delle tematiche su cui lavorare).
    Cordiali saluti
    Valentina AMbrosio

  • Mara Schiavi
    Pubblicato alle 17:33h, 14 Settembre

    Buongiorno,

    La perdita di un figlio, anche se non ancora nato, ma solo immaginato, pensato, già amato è un lutto in tutto e per tutto e come ogni perdita, ha le sue fasi.
    Io non so darle una risposta alla sua domanda, non so se la causa della perdita del bambino sia stato il forte stress causato dalla discussione. Non so dirglielo. Quello che però so è che pensare questo e darsi questa spiegazione non la fa stare bene e non è funzionale per lei, per poter riprendere in mano la sua vita, con o senza suo marito.
    La fine di una gravidanza porta ad un crollo della progettualità condivisa e sentire dolore, la vita vuota, è comprensibile alla luce del suo contesto di vita e di quello che stava vivendo in quel periodo, in cui già la relazione di coppia non andava molto bene.
    E’ importante leggere bene gli eventi alla luce dei contesti, rimanere obiettivi e soprattutto creare delle basi che lascino prospettiva per la creazione di un futuro. La spiegazione che lei si sta dando, oltre a tenerla in un loop depressivo, non la aiuta in questo.
    Ritengo opportuno per lei un lavoro terapeutico che miri a comprendere meglio il suo modo di funzionare, fare esperienza e stare in relazione con l’altro: solo quando sappiamo davvero chi siamo e dove vogliamo andare, possiamo fare scelte per noi autentiche, anche nell’ambito delle relazioni.
    Non è mai troppo tardi per tornare ad essere felici. La vita è una sola.

    Un abbraccio

    Mara Schiavi

Pubblica un commento