Come smettere di essere troppo sensibile al giudizio altrui?

Come smettere di essere troppo sensibile al giudizio altrui?

Buongiorno,

sono Alessandra  ho 27 anni sono una  attrice e sto vivendo un periodo veramente difficile, fatto di ansie ed angosce e paure. Sono sempre stata di base ansiosa,ma nell eta adulta mi pare che ipocondria e paura stiano bloccando la mia naturale spensieratezza e sfrontatezza e gioia di vivere…ora so che crescendo si lascia un po’ del nostro bambino interiore ma io lo vedo lontano,non lo vedo piu.

A 18 anni mi sono trasferita a Roma per fare la scuola di teatro e ho iniziato subito a lavorare senza poter contare sull appoggio dei miei che intanto in seguito al licenziamento di mio padre si sono separati quindi ho dovuto contare su di me da subito ho lavorato tanto e mi sentivo invincibile ed in pace con il mondo. mio padre beve e la nostra casa e’ all asta. la prima volta che ho preso un lavoro televisivo l ho aiutato economicamente anche se non so cosa facesse con i soldi o meglio si, sicuraente l alcool non lo faceva mai mancare in casa, gli ho anche fatto fare qualche comparsa nella serie che giravo. Ho un legame forse con mio padre anche se non posso dire di stimarlo, gli voglio bene come si vuole bene a qualcuno che ha il tuo stesso sangue anche se il nostro legame e’ davvero indissolubile non so come spiegarlo a parole. e’ un uomo tutto sbagliato,,,si e’ venduto tutto il nostro oro di famiglia e la sua vita va in rovina giorno dopo giorno lui e’ solo la gente lo allontana e non vuole farsi aiutare, io non posso caricarmi di questo peso e’ troppo pesante non ce la faccio.Spesso quando lo chiamo sbiascica,e subito capisco che e’ ubriaco e mi fa male ma ormai so che non posso farci nulla quindi allegerisco e via.Lui mi dice che sbiascica perche ha un dente che si muove…e’ buffo.

Mia madre e’ una combattente che si e’ fatta martire per l amore che provava per lui, poi quando entrambi i figli sono diventati “indipendenti” se ne e’ andata a vivere a torino , si e’ ricostruita una vita ha trovato lavoro come cuoca, anche se non ha mai avuto una altra relazione e io credo che in cuor suo lo desidererebbe, e anche io, almeno di vederla felice. e’ una donna molto forte con bisogno di stimoli continui…55 anni vuole realizzare i suoi sogni, ha una anima giovane e le brillano gli occhi in tutto quello che fa, e’ una vera Leonessa ed e’ stata ilmio unico pilastro, l unica persona su cui ho potuto contare.Ora da un annetto a  questa parte non mi sento di poter contare, emotivamente, nemmeno su di lei, che e’ molto instabile in quanto non le piacepiu il suo lavoro a torino e ha deciso di ritrasferirsi a napoli, quindi e’ stressata ed impegnata a capire come deve fare per raggiungere questo obiettivo.

Quando avevo 16 anni ho perso mia cugina di 20 in un incidente in moto.

Io ho preso la patente a 18 anni, ho guidato qualche mese, poi mi sono trasferita a Roma e  non ho piu guidato,. Ora sto facendo delle guide con dei miei amici e mi tremano le mani e ho paura delle altre macchine e delle strade a scorrimento veloce e di tutto. La paura mi nasce come immagine di morte io immagino di morire, se mi metto in macchina, ma anche se nono una passeggera mi immagino sempre incidenti mortali e nell yultimo periodo sempre di piu…questa situazione mi fa stare molto male perche mi porta una forte inquietudine anche fisica e non mi fa mai essere a pieno nel momento che sto vivendo. Vedo i miei amici spensierati e mi chiedo cosa non vada in me, e allora ricollego questo terrore alla morte di mia cugina. ma io voglio guidare, voglio la mia indipendenza…io credo di essere molto forte e molto fragile , voglio conoscere bene le mie paure , sono estremamente legata alla vita e amo il mio lavoro.

faccio l attrice. faccio teatro e lavoro per una agenzia di tv e cinema. anche li ultimamente non la vivo bene e voglio capire come prepararmi al meglio perche tra 2 mesi e mezzo se tutto va bene mi partira’ un bel lavoro televisivo e sono felice perche posso fare un gran respiro e anche perche e’ una occasione per farmi conoscere. solo che anche li temo il giudizio, di colleghi addetti ai lavori pubblico…ricordo che 4 anni fa quando lavoravo in tv , era la prima volta, ma rimanevo molto male nel leggere commenti cattivi sulle pagine social della serie…ma rimanevo male davvero.nel senso che mi veniva un groppo in gola.  O sentirmi dire dai colleghi ” artisti” ehhh la televisione…mica e’ arte…li sono tutti cani, mica sono attori, o  robe del tipo “ti bruci la carriera…o fai quella serie? ahahahahahaha .
vorrei capire come difendermi e prepararmi ad affrontare questo periodo bello come quello che e’, una occasione di carriera, senza pensare alle persone e al loro parlare. a voce so che se uno mi dice qualcosa, e’ una sua opinione e non mi deve scalfire, ma io mi sento come uno scolapasta… estremamente di cristallo. Mi piace essere super sensibile ma credo che sia arrivato un punto nella mia vita in cui io devo corazzarmi un po.

non ho mai creduto nella cattiveria come seme, ho semopre pensato che nasciamo buoni e poi gli eventi ci portano ad incattivirci. Ma ho una visione troppo buona del mondo.

Mi sento carica di energie , voglia di migliorarmi e crescere, amare…eh si amare anche perche non ho una relazione da 5 anni. Ho tanta voglia di condividere con un uomo le mie giornate e le mie gioie lavorative <3 si perche sono molto fortunata ad amare il lavoro che faccio, nonostante sia un lavoro di alti e bassi…ma io ci credo tanto. negli ultimi 5 anni mi sono avvicinata sempre a persone che si vedeva da 3 km di distanza che non mi volevano…e  come se mi piacesse il rifiuto,soffrire, mettere la mia dignita’ sotto ai piedi…boh. non lo so sto cercando di autoanalizzarmi.

Comunque ecco questa sono io! UN bel casino ma piena di energia e di buona energia , non vedo l ora di iniziare a conoscermi meglio per poter affrontare al meglio questo mondo con la forza che mi contraddistingue , il sorriso e la fame di vita che mi divora.


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2 Commenti
  • valentina ambrosio
    Pubblicato alle 12:32h, 17 Settembre

    Ciao Alessandra, come rispondere alla tua domanda..mentre rileggevo pensavo che una domanda precisa forse non c’è o meglio è così complessa e vasta che non bastano poche righe. Mi arriva l’immagine di una donna molto forte e fragile al tempo stesso, vogliosa di fare, di donare e condividere ma tanto confusa, stanca e addolorata.
    Ci sarebbero molti temi da affrontare (autostima, immagine di sè, rapporto coi genitori, tipologia di uomo che agganci..) che potrebbero forse sbrogliare un pò la matassa e portarti al benessere.
    E’ un lavoro lungo fatto di piccoli passi verso il cambiamento. Ti consiglio vivamente un percorso di terapia individuale.

  • Andrea Botti
    Pubblicato alle 15:12h, 18 Settembre

    Buongiorno Alessandra.
    Il giudizio degli altri può essere positivo o negativo. In base alla nostra sicurezza e stabilità ne saremo più o meno scalfiti.
    La verità?
    Per quanto, soprattutto con l’avvento dei Social, molte persone possano sembrare imperturbabili al giudizio, tutti noi ne siamo vittime.
    La desiderabilità sociale e il riconoscimento del nostro valore sono la mission quotidiana di molte persone.
    Quindi diventa importante lavorare sulla propria autostima e auto efficacia così da rendersi quantomeno imperturbabili.
    Poi non dimentichiamo il rovescio della medaglia del giudizio: una critica campata per aria mi rimbalzerà addosso ma magari alcune critiche stanno in piedi e quindi potranno diventare una risorsa per crescere e migliorarsi.
    Detto questo il suo lavoro come attrice è un enorme risorsa a mio avviso perché le permette di toccare con mano e dare forma alla sua sensibilità, magari partendo dal palcoscenico.
    Sensibilità ed empatia sono risorse enormi e significa possedere un’intelligenza emotiva importante. Per cui mi sento di rimandarle questo: trasformi questa sensibilità in una risorsa e non in limite. Come? All’interno di un percorso psicoterapeutico o di coaching psicologico.
    Inoltre eviti di evitare la situazione temuta, infatti l’evitamento renderà la paura via via maggiore.
    Ed un grande della Psicologia italiana dice sempre “la paura affrontata diventa coraggio”.

    Spero di aver condiviso delle riflessioni utili per lei.

    Resto a disposizione.

    dr Andrea Botti

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