Come gestire un problema di alcolismo?

Salve,
sono un uomo di 38 anni, ho un buon lavoro, una bella famiglia e credo di avere un problema con l’alcol. Nello specifico già dall’adolescenza, quando si usciva il fine settimana, ci si ubriacava con gli amici, abitudine che si ripresenta ancora oggi.

La cosa più strana è che sono capace di stare anche mesi senza toccare un goccio, ma quando inizio a bere non lo faccio per il gusto di farlo, ma per ubriacarmi. Dato che l’alcol quando non c’è non è qualcosa di cui sento la mancanza, vorrei imparare a gestirlo anche quando c’è.

Grazie.
Pietro


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2 Commenti
  • Alice Carella
    Pubblicato alle 12:59h, 07 Ottobre

    Caro utente,
    Il ricorso all’alcool così come ad altre sostanze esterne, può delineare la presenza di dinamiche di dipendenza. La dipendenza da “oggetti” terzi (alcool, droga, cibi etc ) sono indici di dipendenza emotiva. Anche se nel suo caso, il ricorso all’alcool non è continuo, è comunque costante. Nei momenti in cui lei fa ricorso all’alcool per ubriacarsi, potrebbe stare ricercando uno stato alterato che la allontani dalla realtà che sta vivendo. A mio avviso, dovrebbe iniziare con il chiedersi “perché oggi ho bisogno di ubriacarmi?cosa sta succedendo attorno a me? Che stato emotivo sto vivendo?”. A partire da queste domande, potrà individuare uno o più possibili dinamiche che la portano a far ricorso all’alcool. È un po’ come chi ha attacchi bulimici.
    Le consiglio, comunque, nel caso volesse approfondire i suoi vissuti emotivi, a contattare un professionista.

    Un caro saluto,

    Dott.ssa Alice Carella

  • Andrea Botti
    Pubblicato alle 16:25h, 10 Ottobre

    Buongiorno Pietro.
    L’alcol, come molte altre sostanze, ha il valore di attivare o addormentare il corpo.
    Arrivare ad alterare il proprio stato di coscienza che sia tutti i giorni o che sia solo in specifiche situazioni ha probabilmente il valore di spegnere dei vissuti e delle emozioni magari spiacevoli.
    Penso ad un paziente seguito tempo fa che prima di tornare a casa dal partner dopo il lavoro, doveva bere per forza un tot. di alcol, perchè, e questo è emerso in psicoterapia, altrimenti non riusciva a “sopportare” il partner a casa.
    Chiaramente questo esempio non può essere generalizzato. Ma il punto è che le emozioni spesso esplodono in tutta la loro potenza. E queste emozioni ci comunicano dei significati a volte anche scomodi e faticosi.
    Se non voglio fare quella fatica magari l’alcol mi permette di spegnere quei contenuti. O, al contrario, se magari in quello specifico momento le cose non mi danno un rimando così sereno ecco che provo a sentirmi ed attivarmi andando sul corpo attraverso l’alcol.
    Questi sono giusto degli spunti teorici per rimandarle quello che più o meno si configura come il loop della sostanza.
    Sarà certamente opportuno comprendere, negli episodi di alterazione della coscienza e di eccessivo consumo di alcol, che cosa si cela dietro.
    C’è sempre un valore o un significato. Quando viene colto ecco che il “sintomo” viene meno.
    Per imparare a significare e gestire questi vissuti la Psicoterapia individuale è la via.

    Resto a dispozione.

    Un caro saluto.

    dr Andrea Botti

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