Come aiutare una persona ipocondriaca?
Salve mi chiamo Alessia. Scrivo la presente non per me ma per il mio compagno, per capire se vi sono capitati casi simili al suo (credo di si). Lui ha avuto esattamente un anno fa una vertigine di notte.
Sembrava fosse stato un momento invece, ha successivamente avuto degli sbandamenti con sensazione di cadere. Il tutto sarà durato una giornata poco più ma nei giorni seguenti, avvertiva sempre una sensazione di instabilità, di testa vuota, di sensazione di camminare sull’ovatta e via dicendo.
Li per lì non è voluto andare dal medico perché è alquanto ipocondriaco, ha paura che qualsiasi cosa gli possa capitare, possa essere una malattia grave. E’ iniziato un calvario di mesi in cui ha fatto ogni tipo di analisi sia del sangue, tiroide, cuore, tutto negativo. Alla fine, per farla breve, siamo riusciti a portarlo dal medico il quale ha capito che si trattava di vertigine parossistica posturale benigna.
Gli ha fatto le famose manovre e, dato che non eravamo contenti, siamo anche andati dall’otorino il quale ha confermato la diagnosi.
Fondamentalmente non vi è proprio una cura specifica se non viene riscontrato un problema infiammatorio. Ha per di più fatto anche una risonanza all’encefalo per scongiurare altro. Negativa anche questa. Il problema è che lui passa le giornate a monitorare costantemente le sue sensazioni. L’estate è passata così, finché non ha chiesto consiglio per il fatto che non dorme, si sveglia di continuo e questo ormai da mesi, e l’otorino gli ha prescritto il tavor una compressa la sera prima di coricarsi.
Sono 50 giorni che lo prende e sembrava che le cose stessero migliorando ma, esattamente il 12 settembre, ad un anno dalla prima vertigine, ha avuto una recidiva. E’ tornato dall’otorino e ha rifatto le manovre per gli otoliti. Si è fatto segnare il vertiserc. Le cose sono sì migliorate, ma lui lamenta tanta fatica, le gambe doloranti soprattutto tardo pomeriggio, sera.
Io non sono una psicologa ma, sono abbastanza certa che lui si stia facendo male da solo nel non avere più vita sociale, nel non divagarsi più nelle cose che gli piace fare, musica, cinema, cene con gli amici, niente. Dice che non ce la fa a fare le cose se non si sente bene.
Non vuole più sentirmi quando gli dico che servirebbe uno psicologo per capire come trattare l’ansia. Non ci vuole andare. Io sono convinta che deve perché tutto questo gli è scaturito a seguito di numerose problematiche che gli hanno causato molto stress. Non sappiamo più come aiutarlo. Avete consigli?
Grazie mille in anticipo
Hai bisogno di aiuto? Chedi ai nostri psicologi online
-
-
-
-
Pubblica un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Nessun commento