Aiuto: soffro di abbuffate notturne e non riesco a controllarle

Buongiorno, ho bisogno di aiuto.

Da circa un anno e mezzo soffro di abbuffate, quasi sempre serali/notturne.
Riconosco e capisco di non avere fame ma non riesco mai a fermarmi.
Scatta qualcosa nella mia mente che mi dice vai in cucina e mangia. E io vado.

Si tratta quasi sempre di cibi golosi, dolci, burro di arachidi… Premetto che tutto è iniziato dopo una dieta troppo rigida che avevo seguito nel 2018, non sono piu’ riuscita ad uscire da questo tunnel.

Ho bisogno di aiuto. Sono ingrassata circa 4/5kg e non mi sento piu’ bene nel mio corpo e con la mia mente.


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3 Commenti
  • valentina ambrosio
    Pubblicato alle 15:04h, 06 Ottobre

    Buongiorno,
    posso comprendere la difficoltà nel gestire questo comportamento incontrollabile e la frustazione nel prendere peso dopo tanti sacrifici fatti per perderlo.
    Bisognerebbe comprendere a fondo le radici di questo comportamento altamente autosabotante, che inconsaciamente mira a farle ri acquistare peso (mi chiedo se c’è qualcuno o qualcosa che le remava contro all’idea della dieta).
    Andrebbero indagati ed esplorati tanti aspetti, l’obiettivo prioritario è il suo benessere.
    Le consiglio un percorso di terapia.
    Buona giornata
    Dott.ssa Valentina Ambrosio

  • Alice Carella
    Pubblicato alle 13:02h, 07 Ottobre

    Buongiorno,
    le abbuffate bulimiche sempre un valore e un significato emotivo. Per comprendere di più la situazione, è necessario esplorare non solo il suo rapporto attuale con il cibo ma anche e soprattutto il passato. In questi casi, infatti, non è insolito che ci fossero già nel passato, rapporti “particolari” con il cibo, magari sotto altre forme.
    Consiglio anche io un percorso di psicoterapia per approfondire queste dinamiche.

    Un saluto,

    Dott.ssa Alice Carella

  • Andrea Botti
    Pubblicato alle 16:18h, 10 Ottobre

    Buongiorno.
    Spesso le sostanze, ed il cibo si configura come sostanza, hanno il valore di attivare o sedare il nostro corpo.
    Al di là della dieta intercorsa, la domanda è la seguente: non è che forse nell’ultimo periodo è successo qualcosa, ha vissuto un’esperienza, che l’ha mandata in palla?
    Oppure non è che c’è un’area specifica della sua vita che è fonte di tanta insoddisfazione o sofferenza?
    Lo chiedo poichè il cibo può appunto avere un valore doppio: spegnere eventualmente emozioni faticose e ansia oppure farci sentire laddove magari le cose non vanno per il meglio.
    Le ho lasciato giusto qualche spunto.
    Il contesto adeguato per approfondire questi temi e imparare a gestire il valore dell’abbuffata è decisamente quello della Psicoterapia individuale.

    Resto a disposizione.

    Un caro saluto.

    dr Andrea Botti

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