Disturbo narcisistico di personalità
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Sono tante le persone con questi problemi, moltissime nei Paesi ricchi e industrializzati.
È una malattia della società consumista e mercatista, dove il divario tra ricchi e poveri aumenta sempre di più.
Ed in qualche modo siamo tutti un po’ narcisisti.
Ma la differenza tra una persona un po’ narcisista ed egoista ed una malata
sta nella quantità del problema e nella pervasività che condiziona le relazioni.
Lingiardi, 2011
Cos’è il narcisismo
Quando pensate ad una persona narcisistica, cosa vi viene in mente? Sicuramente qualcuno caratterizzato da ambizione e sicurezza delle proprie capacità e di se stesso.
Il termine narcisismo deriva infatti proprio dal mito greco di Narciso, personaggio totalmente dominato dall’amore verso se stesso.
In molti casi il narcisismo può essere addirittura un bene: l’individuo, essendo animato da una buona fiducia in se stesso, ha una maggiore probabilità di avere successo, ma quando eccede, la questione si complica: il narcisismo può infatti sfociare in una condizione patologica, ovvero nel Disturbo narcisistico di personalità che è stato introdotto nel DSM III nel 1980.
Come si distingue il narcisista patologico?
L’individuo affetto da tale disturbo narcisistico di personalità tende a reagire in modo difensivo a qualsiasi minaccia di attacco verso se stesso e al proprio valore e tende ad essere eccessivamente sicuro di sé: si sente unico e ha un bisogno costante di ammirazione.
Tutto ciò, che lo porta ad essere superbo, arrogante, non empatico e a giudicare gli altri come causa dei propri problemi, non può che riflettersi nel rapporto con gli altri.
Come afferma lo psicoterapeuta Enrico Maria Secci “il narcisismo non consiste nell’incapacità di amare, ma nell’incapacità di accogliere l’amore dell’altro”.
Il narcisista ha infatti un atteggiamento mirato allo sfruttamento e alla manipolazione dell’altro: ogni tipo di relazione instaurata è mirata solo all’ottenimento dei propri scopi.
Possiamo distinguerne due forme differenti:
- Narcisismo di tipo grandioso: l’individuo tende ad avere alti livelli di autostima, una bassa tolleranza alle critiche e soprattutto distacco emozionale.
- Narcisismo di tipo vulnerabile: l’individuo ha un’alta sensibilità alle critiche, ruminazione e bassa autostima: inoltre c’è un vero e proprio evitamento del confronto.
Questi due tipi di narcisismo non sono necessariamente separati tra loro, anzi si ritiene che nella maggior parte dei casi gli individui presentino continue fluttuazioni tra manifestazioni di grandiosità e di vulnerabilità (Caligor et al.,2015; Dimaggio et al., 2003; Marissen et al., 2012; Pincus & Lukowitsky, 2010, Ronningstam, 2016).
Esordio del disturbo narcisistico di personalità
Secondo i dati riportati dall’American Psychiatric Association è possibile diagnosticare il disturbo narcisistico di personalità nell’1% della popolazione adulta, circa.
Nella maggior parte dei casi, circa nel 50-70%, gli individui narcisisti sono proprio di sesso maschile, l’avreste mai detto?
Inoltre, si è osservato che la manifestazione di tale disturbo è fortemente influenzata dal contesto culturale: esso è presente soprattutto nei paesi capitalistici occidentali.
Secondo alcuni dati il narcisismo esordisce soprattutto durante la fase adolescenziale. Molti adolescenti che soffrono di tale disturbo possono anche non soffrirne, però, durante l’età adulta.
Ma quali sono i sintomi che ci permettono di capire se siamo di fronte a tale disturbo?
Sintomi del disturbo narcisistico di personalità
I sintomi associati a tale disturbo sono diversi, ecco i più comuni:
- Fantasie di successo illimitato, potere, fascino, bellezza;
- Senso di vuoto e apatia nonostante i diversi successi;
- Mancanza di empatia e sfruttamento degli altri;
- Sentimento di disprezzo, invidia e arroganza nei confronti degli altri;
- Idee grandiose di sé stessi, convinzione di meritare ammirazione e un trattamento speciale da parte degli altri per la propria unicità, bellezza ecc.;
- Sentirsi non totalmente apprezzati e riconosciuti per il proprio valore.
Ma come si può arrivare a diagnosticare tale disturbo?
Diagnosi del disturbo narcisistico di personalità
Per quanto riguarda la diagnosi di disturbo narcisistico di personalità, la maggior parte dei soggetti che soffrono di tale disturbo non si presentano da un professionista per i sintomi sopra citati.
Sembra ovvio, no? Chi cercherebbe aiuto, solo perché si sente eccessivamente grandioso?
La maggior parte delle volte tali soggetti chiedono aiuto per dei sintomi secondari, come l’ansia o l’angoscia dettata dal bisogno costante di essere ammirati.
Ogni volta che tale desiderio non viene soddisfatto, l’individuo tende a vivere un vero e proprio stato di malessere che coincide, spesso, anche con stati depressivi.
Allo stesso modo, il bisogno costante di essere perfetti, causa una vera e propria angoscia nel soggetto.
Quindi, di fronte a tale complessa situazione, come possiamo capire di essere di fronte ad un narcisista patologico?
Secondo il DSM V, il disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato da un modello persistente di grandiosità, necessità di adulazione e mancanza di empatia.
Può essere riconosciuto in base alla presenza di almeno cinque di tali comportamenti, soprattutto durante la prima fase dell’età adulta:
- Esagerata e infondata sensazione della propria importanza e dei propri talenti;
- Convinzione di essere speciali e unici e di doversi associare a persone di altissimo livello;
- Bisogno di ammirazione costante, in modo eccessivo e spropositato rispetto alla realtà;
- Sfruttamento degli altri per il raggiungimento dei propri obiettivi;
- Invidia degli altri e convinzione di essere invidiato da altri;
- Arroganza e superbia;
- Mancanza di empatia;
- Forte sentimento dei propri diritti e facoltà e convinzione che gli altri debbano soddisfare le proprie aspettative immediatamente.
Cause del narcisismo
Non è ancora totalmente chiara la causa di tale disturbo: alcuni studi sostengono l’importanza della genetica mentre altri parlano dell’incidenza dei fattori ambientali. Uno studio ha mostrato che esiste una trasmissione ereditaria del 45% di quelli che sono i comportamenti tipicamente narcisistici, come la ricerca di attenzioni e il bisogno di ammirazione.
Secondo altri autori, invece, fondamentale nello sviluppo del disturbo è l’ambiente familiare in cui il bambino è inserito. Da un lato si ritiene che tale disturbo può emergere in presenza di quei genitori che credono eccessivamente nella superiorità del proprio figlio, tanto da premiarlo solo nel caso in cui riesca ad avere successo e a mantenere l’immagine grandiosa di se stesso.
In altri casi, gli studiosi ritengono che alla base possa esserci un ambiente familiare incapace di fornire al bambino le attenzioni e le cure di cui avrebbe bisogno, oppure incapace di sostenere e supportare il bambino.
In questo caso il bambino si sente rifiutato dalla sua famiglia e quindi cosa mette in atto per sopravvivere?
L’unica soluzione è lo sviluppo di autonomia e indipendenza, con la convinzione di poter fare a meno dell’altro.
Altre ipotesi ritengono che un ambiente familiare iperprotettivo sia deleterio per il bambino, perché non gli permette di sviluppare una sana fiducia in se stesso, così come anche un ambiente troppo permissivo e indulgente.
Trattamento del narcisismo
Sicuramente è molto difficile trattare il disturbo narcisistico di personalità, poiché è difficile modificare le strutture di personalità consolidate.
I narcisisti inoltre non sono consapevoli della loro personalità e dei possibili danni che essa può avere sugli altri: ecco perché è difficile agire direttamente su ciò.
Nei casi in cui l’individuo riesce a chiedere aiuto e riesce a capire il disturbo di cui soffre, diverse terapie possono essere efficaci.
Nella maggior parte dei casi si ricorre alla terapia breve strategica o cognitivo-comportamentale finalizzata al raggiungimento del benessere personale e relazionale.
Con queste terapie si procede con totale gradualità: inizialmente il terapeuta osserva il soggetto e, in seguito, mostra al paziente i meccanismi alla base del suo malessere.
Una volta individuati, cerca di sostituire i pensieri negativi con pensieri realistici: spesso, in caso di tale disturbo, si opera con il “pensiero tutto o nulla”. In pratica, il narcisista è dominato da pensieri tutto o nulla: si sente eccessivamente grandioso oppure senza valore. In questo caso, si cerca di sostituire tale pensiero con pensieri più realistici.
Oltre ad agire a livello cognitivo, si agisce anche a livello comportamentale cercando di individuare i comportamenti disadattivi o “tentate soluzioni” e di modificarli: nello specifico, si cerca di capire come gestire la rabbia, come aumentare le abilità sociali per entrare in contatto con gli altri ed essere più empatici.
Un’altra terapia utilizzata per tale disturbo è la psicoterapia psicodinamica: in questo caso ci si focalizza sul modo in cui il paziente sperimenta e vede se stesso e gli altri.
In altri casi, quando queste terapie non risultano efficaci, si può ricorrere alla terapia farmacologica. In questo caso, però, non si può agire sulla personalità del soggetto: quindi, su cosa agiamo?
Con i farmaci si agisce sui sintomi secondari derivanti dal disturbo come:
- l’ansia sociale, la depressione o l’ipocondria;
- Fenomeni psicopatologici associati al disturbo: si utilizzano gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina oppure gli stabilizzatori dell’umore.
Consigli per convivere con il disturbo narcisistico
Se doveste capire di essere dei narcisisti patologici, come potreste comportarvi per ridurre tale disturbo?
Ognuno è unico, tutti siamo umani
Il disturbo narcisista di personalità è dettato da pensieri e convinzioni di grandiosità: ci si sente unici o comunque speciali rispetto agli altri.
Sentite anche voi il peso di tale unicità, vero? Ma perché focalizzarvi su tale convinzione? Perché star male per mantenere alto il vostro ideale?
Siete delle persone comuni, sicuramente speciali ed unici rispetto ad altri, ma non significa che valete necessariamente più degli altri.
Siate razionali: ognuno è unico, ma tutti siamo umani.
Gestite la vostra rabbia
Fondamentale è capire che la vostra rabbia è nociva per voi stessi e per i vostri rapporti interpersonali.
Non vi sentite all’altezza o vi sentite minacciati?
Cercate di capire come mai sentite tale minaccia e, una volta compreso, cercate di gestire al meglio la vostra rabbia.
Nessuno vi sta attaccando, se non voi stessi.
Non pretendete ammirazione
Per vivere meglio, con voi stessi e con gli altri, dovete capire che non dovete pretendere che gli altri siano in grado di soddisfare i vostri bisogni di ammirazione: sicuramente ci saranno momenti in cui sarete ammirati e ben voluti, ma questo non avviene mica sempre e in automatico.
Gli altri potranno anche ammirarvi se farete qualcosa degna di ammirazione e nota, ma non dovrete essere certamente voi a chiederlo.
Anche perché potreste ottenere l’esatto contrario.
Cercate di comprendere la causa della vostra insoddisfazione
Molte volte vi capiterà di sentirvi insoddisfatti e vuoti, anche in caso di successo o benessere apparente.
Tutto ciò può nascondere qualcosa di serio e profondo che, probabilmente, anche voi stentate a capire.
Perché non rivolgersi ad uno specialista, quindi?
Riferimenti
- Caligor, E., Levy, K. N., & Yeomans, F. E. (2015). Narcissistic personality disorder: diagnostic and clinical challenges, American Journal of Psychiatry, 172, 415-422.
- Dimaggio, G., Petrilli, D., Fiore, D., & Mancioppi, S. (2003) Il disturbo narcisistico di personalità: la malattia della grande vita. In G. Dimaggio & A. Semerari “I Disturbi di personalità. Modelli e trattamento” pp. 161-200, Laterza Editori
- Marissen, M.A.E., Deen, M.L., Franken, I.H.A., (2012). Disturbed emotion recognition in patients with narcissistic personality disorder. Psychiatry Research, 269-273.
- Pincus A. L. & Lukowitsky M. R. (2010) Pathological narcissism and naecissistic personality disorder Annual Rewiew of Clinica Psychology, 6, 421-446