
vorrei staccarmi dal farmaco e la vedo una missione impossibile.
Salve, da qualche mese mi sento come ovattata, ho sonnolenza e non riesco a svolgere le attività di prima o comunque se lo faccio, a fatica.
Sono in cura da 4 anni e mezzo con Zoloft 100 mg che prendo la sera.
Sono ansiosa probabilmente ed ho paura di avere qualcosa che non vada a livello fisico, anche se le visite sono ok.
Saranno settimane che voglio piangere per sfogare tutto ciò che trattengo e non riesco a fare neanche quello.
Ho iniziato un percorso psicoterapeutico ma non riuscivo a entrare in contatto con la mia terapista.
La terapista da cui ero in cura da anni purtroppo è mancata nel 2020.
Da allora ho interrotto e non sono più riuscita a trovare la mia.
Mi trovo ad affrontare giornate pesanti e con un carico mentale e fisico non indifferente.
Inoltre vorrei staccarmi dal farmaco e la vedo una missione impossibile.
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1 Commento
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Mattia Garau
Pubblicato alle 12:51h, 29 AgostoBuongiorno,
innanzitutto grazie per aver esposto apertamente il suo problema nella sezione “Lo psicologo risponde”. In questo modo anche altre persone che visitano il sito e vivono la medesima situazione potranno trarne spunti.
Venendo alla sua richiesta, ci sono alcuni aspetti importanti da tenere in considerazione:
– Una terapia farmacologica è sempre da tenere sotto gestione con la consulenza di un Medico Psichiatra, poiché l’interruzione nell’assunzione di un farmaco o il suo uso irregolare possono causare squilibri psichici anche gravi. La consulenza dello Psichiatra può essere utile per trovare possibili alternative più gestibili dal punto di vista degli effetti collaterali da lei menzionati.
– La complementarietà della Psicoterapia e della Terapia Farmacologica è in generale l’approccio con più possibilità di successo in base agli obiettivi terapeutici prefissati con Psicoterapeuta e Psichiatra. Per questo queste due figure sanitarie dovrebbero essere in comunicazione per operare in sinergia.
– La morte della/del propria/o Terapeuta è sempre una situazione destabilizzante, ma anche un’occasione di cambiamento di approccio alla terapia. Se non si è trovata bene con la nuova terapeuta, non desista. Trovare la/il Terapeuta che ci confà è come cercare un buon paia di scarpe che calzi bene: non tutte le scarpe di qualità sono adatte ai nostri piedi, così come non tutti i piedi sono egualmente adatti ad ogni scarpa.
Sperando di esserle stata utile, le auguro un buon proseguimento di giornata e di trovare la/il terapeuta più adatta/o alle sue esigenze.
dott. Mattia Garau