rapporto madre figlia distaccamento

Ho bisogno di recuperare il rapporto con mia madre che non accetta il distaccamento, mi aiutate?

Buongiorno, sono una ragazza di 28 anni. Vi scrivo perché purtroppo il rapporto con mia madre peggiora giorno dopo giorno.
Cercherò di spiegare in modo conciso e chiaro la situazione! Ringraziandovi anticipatamente!

Mia mamma è sempre stata una di quelle mamme premurose, ansiose, attentissime in tutto… sono figlia unica e voluta, tra l’altro prima nipote di zii e nonni! Come dicevo ho 28 anni, lavoro da quando ne avevo 18 e mi mantengo da sola da quell’età! Macchina, casa, tutto. Da moltissimi anni.

La nostra situazione economica è cambiata drasticamente quando proprio durante il periodo dei miei 18 anni mio padre ha perso il lavoro anche abbastanza redditizio. Mia madre che fino a quel momento si era solamente occupata di me ha cominciato a lavorare e io di conseguenza!

Mamma è una di quelle che ogni giorno all’uscita di scuola veniva a prendermi con qualche regalino, il mio piatto preferito pronto sulla tavola, i compiti insieme, ecc… La situazione economica ha destabilizzato fortemente tutti noi. E ancora ad oggi purtroppo la situazione è molto complicata, mio padre lavora saltuariamente e mia madre part-time.

Andando a ritroso, per quello che ricordo i “problemi” credo siano cominciati a nascere in quegli anni. Negli anni passati (e parlo di almeno 6/7) Non ci sono più state cene fuori, vacanze, uscite ecc.. non tanto per le azioni in se, ma perché erano momenti che passavamo insieme e ai quali eravamo abituati! Intendo qualcosa di più concreto della “cena fuori”. Intendo il condividere un qualcosa.

All’età di 14 anni mi sono fidanzata, inizialmente ci furono i classici scontri madre/figlia – adolescente/genitore. Poi il mio fidanzato divenne per mia madre praticamente un altro figlio. Mia madre si sentiva tranquilla, ero con lui, che ormai conosceva bene, durante la mia prima serata in discoteca, primo viaggio, in qualsiasi occasione. Di conseguenza mi sapeva al sicuro quando non ero a casa.

Raggiunti i 20 anni circa, lui venne a vivere da noi e fu così per 3/4 anni. Per mia madre probabilmente era un sogno perché mi aveva sempre con sé nonostante stessi “iniziando” a crescere. All’età di 24/25 anni io il mio fidanzato data la situazione magari comoda per mia madre ma scomodissima per noi decidemmo di andare a vivere insieme, praticamente al palazzo di fronte al quale abitavano i miei genitori. Ci furono con mia madre alcuni piccoli scontri ma più che altro per ragioni economiche in quanto spaventata dal fatto che non avrebbero potuto aiutarci qualora avessimo avuto bisogno.

Ci trasferimmo, inizialmente fu tutto bellissimo ma poco dopo le cose iniziarono a non andare più e nei 6/7 mesi successivi decisi di lasciarlo.  Dopo circa 10 anni di fidanzamento.

Piccola parentesi, come avete potuto vedere non scrivo mai di mio padre, mio padre è per me la perfezione. È il classico papà che si prende cura della figlia ma che allo stesso tempo rispetta le sue decisioni e la sua crescita, sempre presente ma ad oggi che ho 28 anni capisce che sono una donna responsabile e che è giusto che come lui e mia madre anch’io viva la mia vita.

Mia madre principalmente visse questo episodio come un avere propria tragedia.

Credo fu quello il momento più drastico del nostro rapporto mentre mio padre cercava di sostenermi ed aiutarmi perché per me lasciarmi dopo 10 anni fu un lutto, lei continuava a ripetermi che mi sarei pentita di ripensarci, magari anche con le sue buone ragioni ma mettendosi sempre contro di me e mai a mio favore.

Per lei divenne un’ossessione. Eravamo sempre contro. Si litigava tutti i giorni, cominciarono i silenzi, i pianti.
Sicuramente la paura che praticamente per la prima volta nella vita fossi sola.

Avevo 25 anni circa quindi ovviamente cominciai ad uscire con le amiche, ad andare a ballare a rimanere a dormire a casa delle amiche a tutte quelle cose che si fanno a quell’età ma senza mai ovviare alle mie responsabilità.

Sicuramente mi sto dilungano ma ci tengo a precisare che non ho mai dato alcun tipo di problema ai miei genitori, sempre andata bene a scuola, sono astemia, odio qualsiasi tipo di droga, ho sempre aiutato la mia famiglia anche, nel mio piccolo, sul piano economico.

Ho fatto un giro molto largo ma perché immagino sia fondamentale avere chiara tutta la situazione. Ora arrivo ad oggi.

Ho 28 anni lavoro e mi mantengo da sola ma da quando ne ho 18, circa un anno e mezzo fa con i miei genitori abbiamo deciso di vendere la casa in cui abitavamo, purtroppo gran parte del ricavato, per via della situazione economica difficile, abbiamo dovuto restituirlo e abbiamo deciso così di comprare una casa che avremmo poi diviso in due appartamenti.

Mi sono presa carico del mutuo che Divido con i miei genitori. Praticamente subito dopo la vendita della casa conobbi un ragazzo con il quale tuttora sono fidanzata (1 anno e 2 mesi). Lui arrivò nella mia vita in un momento abbastanza complicato, avevo perso la casa dove ero cresciuta, i rapporti con mia madre andavano peggiorando di giorno in giorno, e quelle poche persone che avevo incontrato dopo essermi lasciata con il mio primo fidanzato non avevano fatto altro che deludermi.

Nel giro di poco diventammo uno indispensabile per l’altro. Ci siamo innamorati e lo siamo tuttora. Qui arriva quella che è una cosa fondamentale nella situazione che già drastica con mia madre ha peggiorato ancora di più il tutto nel nostro rapporto madre/figlia. Lui vive da solo in un comune diverso dal mio, a circa 30 minuti da casa mia.

Ovviamente la voglia di stare insieme ci ha portato presto a voler vivere insieme. È difficile spiegare scrivendolo ma la situazione è praticamente questa: da una parte casa sua, una villetta, in cui siamo completamente soli e quindi liberi di fare tutto ciò che vogliamo, di vivere la nostra vita con i nostri orari le nostre abitudini.

Dall’altra parte casa mia, purtroppo per questioni economiche ancora priva di cucina e salone, con attaccati, alla parete accanto i miei genitori. Ho sorvolato finora sul fatto di avere un meraviglioso cagnolino dell’età di sei anni.

Mio padre che purtroppo negli ultimi sei anni non ha lavorato a parte in qualche breve periodo, Si è sempre lui occupato principalmente del cagnolino, Lo porta a fare i bisogni si fanno molta compagnia ed è praticamente sempre stato così in quanto io lavorando a tempo pieno solo per il lavoro sto fuori casa 9 ore al giorno.

Sono sincera nel dire che nonostante il lavoro e le uscite private passavo diverso tempo con il mio cagnolino, ma quando per la prima volta andai a convivere con il mio primo fidanzato essendo il cagnolino abituato alla casa dei miei, per il suo benessere decidemmo tutti d’accordo di lasciarlo a vivere con loro, anche perché la distanza per raggiungerlo era talmente breve che riuscivo comunque più o meno a vederlo tutti i giorni.

Mi scuso per i continui salti indietro nel tempo!

Ad oggi, lavorando e vivendo un po’ più lontano da casa, non riesco a vederlo tutti i giorni. Ma lui è serenissimo sempre in simbiosi con mio padre. In ottime mani comprese quelle di mia madre! Questa situazione purtroppo è diventata per mia madre un motivo per ferirmi. Mi colpisce dicendomi di averlo abbandonato e di non sentire la sua mancanza. Lo fa per attaccarmi, lo fa perché è convinta che il fatto che io viva in un’altra casa non è una cosa normale.

Perché secondo lei è l’uomo che va dalla donna, perché io le ho voltato le spalle. Queste sono solo alcune delle tue parole che vengono fuori durante le continue discussioni. Ci tengo a precisare che nonostante questa situazione, non mi sono mai negata al pagamento del mutuo, anzi. Credetemi, mia madre tutto è tranne che cattiva, mia nonna dice sempre “il troppo amore“, quando dice queste cose le dice perché vorrebbe che io stessi più tempo con lei. Questo lo capisco ma passare più tempo con lei significherebbe non fare la mia vita.

Tra l’altro mia madre purtroppo ha un carattere un po’ particolare… Non è una di quelle persone che ti abbraccia quando ti vede anzi rimane sempre un po’ sulle sue non è una chiacchierona e soprattutto ormai il nostro rapporto è arrivato al Punto che ci porta a parlare il minimo indispensabile.

La cosa che più mi fa male è il fatto che mi faccia sentire sbagliata quando senza essere presuntuosa sono sempre stata una figlia “buona”. Non credo che tutti i ragazzi della mia età si sarebbero comportati come mi sono comportata e continuo a comportarmi io.  Per farvi capire in media su sette giorni, Due di questi vado a cena a casa dei miei con il mio fidanzato, Uno o due giorni dormo a casa dei miei.

Magari mi sbaglio ma io personalmente non conosco nessuna persona che lo faccia, non conosco nessuna persona trattata in questo modo dalla mamma solamente perché all’età di 28 anni trova una persona con la quale si trova bene e decide di andare a vivere con lui. Fortunatamente, mentre si distruggeva il rapporto con mia madre si è fortificato quello con mio padre che capisce ovviamente la situazione e che capisce ovviamente le assurdità di mia madre, anche il loro rapporto purtroppo da diversi anni non è proprio dei migliori.

Questo è sicuramente un discorso che riguarda loro ma sono certa che anche questa situazione rende la cosa a mia madre ancora più difficile. Un’ultima parentesi, Mia madre vede il mio nuovo fidanzato come qualcosa e qualcuno che mi porterà lontano da lei di conseguenza nonostante esso si prenda cura di me in tutto e per tutto lei riconosce ovviamente che è un bravissimo ragazzo ma non “lo accetta”. Come dicevo prima mia madre è una persona un po’ schiva di suo, non è quella del buongiorno ne tantomeno dei “ringraziamenti”!!!
Sono capitate diverse occasioni nelle quali non si è comportata in maniera troppo educata con il mio fidanzato e questa è un’ulteriore cosa che non mi piace affatto. Fortunatamente lui è molto intelligente e non mi metterebbe mai contro mia madre nonostante i suoi modi bruschi nei suoi confronti, nonostante tutto mi spinge ad andare da lei a chiamarla e a cercare di recuperare questo rapporto.

Credo di avervi spiegato qual è la situazione non è molto facile farlo scrivendolo, sono certa che purtroppo non l’ho fatto nel modo migliore! Spero comunque di avervi dato un piano o almeno abbastanza indizi affinché voi possiate darmi un consiglio.
Ho provato a risanare questa situazione e scrivendo lettere a mia madre, Parlandogli con calma, urlando, piangendo, in qualsiasi modo credetemi… Ma non c’è niente da fare lei rimane con le sue, per me, assurde convinzioni E non capisce che quello che fa rovinare sempre di più il nostro rapporto.

Mi chiede di passare più tempo con lei, si lamenta del fatto che io viva in un’altra casa con un’altra persona, mi rinfaccia cose assurde e mi fa sentire sempre sbagliata come se la stessi tradendo come se non stessi facendo la cosa giusta.nel giro di un anno è finito un rapporto con una persona per me importantissima, per questioni economiche ho dovuto lasciare la casa dove sono cresciuta, mi sono ritrovata da che ero abituata ad avere tutto a dover portarmi il “pane a casa” E nonostante tutto ancora ad oggi cerco di far sì che il rapporto con mia madre migliori.

Vi chiedo cortesemente con le mani incrociate un consiglio… Le ho provate tutte non so davvero più cosa fare per risanare il rapporto con mia madre.
Perché nonostante la posizione nei miei confronti per me è fondamentale e so che mi ama alla follia. Vi chiedo di nuovo scusa per il modo in cui ho scritto e per essermi anche sfogata.

Spero voi possiate sinceramente darmi una mano.

Grazie mille


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1 Commento
  • Andrea Botti
    Pubblicato alle 17:17h, 29 Agosto

    Buongiorno.
    Ho letto tutta la sua spiegazione molto dettagliata.
    Come potrà immaginare via internet e per via scritta, in un’unica risposta, sarà difficile darle un rimando per tutti gli aspetti emersi.
    L’obiettivo della mia risposta è invece quello di creare delle domande e degli spunti di riflessione.
    La sensazione, leggendo le sue parole, è che ci sia da una parte il sano desiderio di coltivare la propria vita, la propria autonomia e il proprio amore, dall’altra la fatica a mettere un limite al nido d’origine, a mamma.
    Questo sembra creare un conflitto morale molto faticoso da gestire, posso solo immaginare quanto debba essere dura avere dentro questo continuo scontro morale.
    Penso che la cosa importante sia quella di coltivare prima di tutto la propria autonomia, infatti lei è oggi una donna adulta di 28 anni e in parallelo gestire il rapporto con i suoi genitori, soprattutto con mamma.
    Mi rendo conto che papà sia un pò marginale nel suo racconto, ma è molto importante perché forse mamma proietta e investe su di lei come figlia il senso della sua vita. Mentre è importante coltivare gradualmente un distacco e, per far questo, il ruolo di papà e il fatto che la coppia genitoriale condivida un proprio progetto di vita è importante. Il rischio sennò è che questo gravi sulle sue spalle, come sembra accadere.
    Inevitabilmente ci sarà un pezzo di fatica e conflitto da fare. Questo è implicitamente contenuto nella negoziazione della propria autonomia. Per fare questo però suggerisco l’inizio di un lavoro su di sè in un apposito spazio terapeutico così da essere supportata in questo movimento di crescita così da demarcarsi da mamma e costruire la sua vita.

    Resto a disposizione,

    Un saluto.

    dr Andrea Botti

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