
Cosa fare con il fidanzato in cura per DOC?
Sto passando un periodo estremamente pesante (come tutti nell’ultimo anno del resto) ma ho un problema con il mio partner e vorrei capire quale sia il modo migliore di comportarmi.
Io e il mio partner abbiamo iniziato a frequentarci circa 1 anno e mezzo fa, lui fin da subito è stato onesto e mi ha rivelato di soffrire di DOC ma la cosa non ha influito troppo sul nostro rapporto, fino all’inizio del primo lockdown.
I suoi rituali sono diventati sempre più lunghi e più invasivi, quando finalmente è finita la quarantena e ci siamo potuti vedere lui era sempre molto ansioso e l’unico luogo “sicuro” dove potevamo vederci era la macchina o casa mia.
Io gli sto vicina e mi faccio vedere sempre molto disponibile, non gli ho mai fatto pesare la cosa con delle battute/frecciatine o quant’altro ma al momento le cose stanno un po cambiando; lui è seguito da uno psichiatra e sta prendendo degli psicofarmaci, io vedo in lui un leggero miglioramento ma insieme a questo miglioramento sto vedendo anche un distacco. Gli ho fatto notare la cosa ma lui nega dicendo che sono delle mie paranoie.. Sono contenta che stia meglio ma ho anche paura che lui si sia stancato di dovermi rende conto.
Un’altra cosa che mi fa stare male è che in un anno di relazione non ho mai conosciuto la sua famiglia e i suoi amici ma non voglio parlargliene di nuovo perché quando ho provato ad affrontare l’argomento lui ha esordito dicendo che quando starà meglio lo farà.. Ma quando starà meglio? Il percorso, a detta del suo psichiatra, durerà ancora parecchi mesi ed io vivo dei sentimenti contrastanti… Da un lato sono contenta che le cose migliorino, dall’altra ho paura che quando starà meglio mi lascerà (ho la sensazione che lui stia con me perché lo sto aiutando e perché è riconoscente, non perché è innamorato).
Cosa dovrei fare? Dovrei parlargli delle mie preoccupazioni nonostante lui si chiude e da la colpa di tutto al DOC oppure dovrei semplicemente portare pazienza per qualche altro mese senza fargli pesare la situazione?
Grazie per l’aiuto, ogni suggerimento sarà prezioso.
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2 Commenti
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Alice Carella
Pubblicato alle 13:45h, 26 GennaioSalve,
le sue emozioni sono pienamente comprensibili. Stare vicino ad una persona che soffre di un disturbo, al di là del suo nome, non è facile. Spesso, al partner, vengono fatte richieste che non è detto che siano tollerabili per tutti. Spesso, questi partner, arrivano in terapia per richiedere un supporto.
Credo che tu debba essere molto sincera con te stessa. Riesci a stare in questa relazione?
Alcuni comportamenti del tuo partner e che tu hai descritto, non sono riconducibili alla DOC. Gli psicofarmaci lo aiuteranno ma non risolveranno il problema senza una psicoterapia. Credo che tu debba partire dall’idea che il problema potrebbe non risolversi del tutto, che ci vorrà tempo e che il tempo di cura può non corrispondere al tempo che tu puoi dedicare a questa relazione. Se ti senti in stallo, in attesa di qualcosa, credo che tu debba rifletterci bene perchè potresti rimanere delusa e attribuire a lui la responsabilità della tua sofferenza. Questo ragazzo, sta male e sta lottando contro sè stesso. Tuttavia, anche tu hai le tue emozioni che vanno rispettate. Io ti consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia, sia di supporto, sia per aiutarti a capire quali sono le tue risorse, desideri e soglia di tolleranza.
Rimango a tua disposizione.
Saluti,
Dott.ssa Alice Carella
valentina ambrosio
Pubblicato alle 20:22h, 27 GennaioImmagino che la quarantena abbia reso le situazioni anche relazionali molto più complesse. Ha attivato l’ansia, la paura, e l’impotenza. Tutte emozioni che mi sembra che lei ha descritto nel rapporto col suo fidanzato.
Mi arriva la sensazione che si sente insicura e non ha chiaro il perchè si regge in piedi la relazione (fa riferimento all’ipotesi che ciò che lega il suo fidanzato a lei è la gratitudine). Mi interrogherei quindi, su questi aspetti, legati al cosa desidera dalla relazione, dove vorrebbe indirizzarla, e cosa è disposta (e per quanto) ad accettare e sopportare in nome dell’amore.
Valuterei la possibilità di fare un percorso per chiarire questi aspetti inconsci e le dinamiche che si sono attivate tra voi.
resto a sua disposizione
cordiali saluti
Dott.ssa Valentina Ambrosio