
Apatia, odio per il proprio corpo e solitudine… potete aiutarmi?
Salve, ho 18 anni.
Parto dal fatto che vivo un terribile rapporto con me stessa da anni, rapporto che credo spesso si ripercuota sugli altri. Odio il mio corpo, l’ho sempre odiato da 5 anni circa. Da qualche mese a questa parte ho cominciato a manifestare un malessere piuttosto costante, alternato a momenti quasi di “euforia”, o meglio di positività soprattutto nel futuro, per poi tornare al malessere.
Sento di trovarmi in un rapporto conflittuale con me stessa, odio sentirmi così giù e talvolta anche in ansia, anche solo per uscire con il mio ragazzo o con gli amici, oppure semplicemente mi sveglio con l’ansia.
La cosa più frustrante è che non ne ho motivo, e per questo mi sento terribilmente egoista. Ho tutto, non posso lamentarmi di niente; nonostante io abbia una bella famiglia, degli amici e anche un fidanzato, soffro di solitudine molto spesso, e mi sento quasi sempre infelice, non riesco a trovare qualcosa che mi provochi piacere.
Ogni volta che provo a parlarne non mi sento capita, spesso mi viene detto “ma sei giovane non pensare a queste cose, ma sei giovane goditi la vita”, e io sono completamente d’accordo ma la mia intenzione era quella di manifestare un grande malessere che sinceramente non so da dove nasca. Non ho motivo per stare così, ma mi sento così, non so cosa fare e come comportarmi ma non credo di sentirmi bene, e il fatto che io mi senta così mi fa stare ancora peggio pensando a come si ripercuota questo mio atteggiamento sugli altri, mi sento in colpa, spesso.
Sento di avere mille cose da dire ma allo stesso tempo non riesco ad organizzare i pensieri. E’ così assurdo sentirsi in questo modo senza un motivo apparente o una situazione che abbia scatenato tutto?
Chiedo scusa per le numerose righe e vi ringrazio per l’aiuto.
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1 Commento
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Andrea Botti
Pubblicato alle 16:48h, 13 LuglioBuongiorno.
A 18 anni con le aspettative di tutti, del mondo e di chi ci è vicino avere dubbi e porsi delle domande sulla vita è piuttosto legittimo.
Inizierei col suggerire che non è lei ad essere “strana” ma sarebbe forse strano non interrogarsi sull’esperienza e sul futuro.
Detto ciò, qualora queste manifestazioni di “down” dell’umore, come lei dice, fossero eccessivamente presenti, è importante trovare un modo per coglierne i significati nascosti e capire come gestirli.
Il picco “up” dell’umore descritto immaginando il futuro, a mio avviso, è legato al fatto che noi tutti abbiamo bisogno di progettarci, immaginarci e inseguire degli obiettivi. Quindi lo vedo come una nota molto colorata nel mondo in bianco e nero da lei descritto.
Quindi è importante capire come estendere il colore al resto, fuori da quei confini prospettici e arrivare a colorare la quotidianità presente.
Non è assurdo sentirsi così, senza un’apparente motivazione. E probabilmente il tutto diventa ancora più mortificante quando i suoi cari le suggeriscono “che andrà tutto bene tanto è giovane”.
Così senza contesto penso che un buon inizio per organizzare i pensieri e dare voce a tutte quelle cose da dire da lei afferrate possa riguardare la scrittura.
Provi a scrivere questi pensieri così da coglierne il contenuto. Il tutto avrà maggior senso e genererà maggior consapevolezza all’interno di un percorso di psicoterapia.
Un saluto.
dr Andrea Botti