
Credo che mia sorella abbia un disturbo alimentare: come posso aiutarla?
Salve,
mia sorella ha quello che credo sia l’inizio di un disturbo alimentare. Con l’avvicinarsi della sua maturità scolastica, l’anno scorso, l’ansia la rendeva restia al cibo.
Poi, come mi ha raccontato, iniziando a dimagrire ha deciso di continuare a mangiare poco/ saltare qualche pasto. Sono consapevole che in età adolescenziale questo è un comportamento tipico ma è anche vero che è sbagliato sottovalutarlo. Mi ha confidato che è consapevole di star sbagliando ma che non riesce a smettere e, lei crede, di essere quasi arrivata al punto di non ritorno: si sente in colpa se, ad esempio la domenica, mangia un pezzettino di galletta con la cioccolata sopra.
Lei crede che un aiuto esterno possa aiutarla a superare questo periodo – e lo credo anche io. Ma come sorella, come posso accompagnarla lungo questo percorso? Consigli? Qual è il modo giusto per affrontare l’argomento e starle vicino? Grazie in anticipo.
-G.
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1 Commento
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valentina ambrosio
Pubblicato alle 19:50h, 22 DicembreSalve, comprendo perfettamente la sua preoccupazione per un problema che non va sottovalutato in quanto può sfociare in un un vero e proprio disturbo alimentare.
Se c’è la volontà a cambiare e a trovare un equilibrio tra il mantenere il peso e il concedersi uno “sgarro” si può comprendere le dinamiche (ipotizzo disfunzionali) che si attivano legate al senso di colpa, all’autostima, ai bisogni e desideri inconsci di premio/punizione.
Consiglierei a sua sorella di valutare di farsi seguire da un nutrizionista che può garantire il mantenimento del pesoforma senza indurre in comportamenti alimentari scorretti (digiuno, saltare i pasti, ridurre le calorie o eliminare completamente alcuni alimenti..) e in associazione un percorso di sostegno per individuare come ritrovare il proprio benessere psicofisico.
resto a vostra disposizione
cordiali saluti