Tre anni di relazione con una presenza di troppo… sua mamma
Buonasera, io ho 41 anni e lei 42, 3 anni fa abbiamo iniziato questa relazione nonostante fossimo distanti 130km. Ci vedevamo all’inizio i fine settimana.
Poi dopo 6 mesi causa perdita del mio lavoro, decidemmo insieme di appoggiarmi a casa sua (dove vive con la Madre e la Sorella) e nell’attesa di avere una sicurezza ed un lavoro. Lei ha già un lavoro e quindi per semplicità mi sono spostato io nella sua città. In 15 giorni sono riuscito a trovare il lavoro ed ho iniziato un lavoro con delle garanzie e avevamo deciso di andare a vivere insieme in casa in affitto.
Nel frattempo mentre stiamo decidendo. lei rimane incinta, notizia stupenda, ma la madre davanti a quest’evento ci consiglia di rimanere a casa, senza spostarci, così anche lei poteva stare vicino alla figlia. Purtroppo dopo 2 mesi perdiamo il bambino.
Poi comincia il Covid. Naturalmente il vivere a casa assieme a lei e alla famiglia non ci permetteva di avere una relazione full, ma purtroppo vivendo con dei famigliari dentro casa, il rapporto pian piano è andato scemando. Piu volte nei mesi ho espresso la volontà di andare via e farci una vita assieme, perchè non c’era coppia, vivevo in una casa come ospite, e non mi sentivo pienamente a mio agio, ma in diverse occasioni, anche a causa del carattere della madre, mi sono trovato a dover evitare di dire la mia e rimanere in silenzio.
Lei mi ha sempre risposto che a causa del suo lavoro non poteva permettersi di andare a casa in affitto, quindi lasciando a me la scelta di scegliere o meno se accollarmi le spese di questo cambiamento. La madre purtroppo è una persona anziana di 70 anni, non cammina bene, soffre per la morte del padre nonostante siano passati 3 anni, Ha un carattere particolare e quotidianamente parla e cerca di attirare attenzione lamentandosi sempre e manipolatorio, Oggi dopo 3 anni ho deciso dopo le mie ripetute richieste di andare via e vivere assieme, dopo che non c’è più intimità, dove non c’è neanche lo sfiorarsi, se andiamo in vacanza, dobbiamo cmq andare con la madre perché non è autonoma al 100%, in sostanza vivo h24 e 12 mesi l’anno in una casa e ad oggi mi sembra di vivere con mia sorella.
Non ho amici nella città in cui vivo perchè è un paese di provincia, Quando le ho spiegato per l’ultima volta che la mia intenzione è di tornare a casa dai miei, e di staccarmi da questo clima che ormai è solo un abitudine, lei mi ha rinfacciato che NON LA CAPISCO, ed inizia a parlare del suo problema, che il lavoro le porta via tante energie, che sta passando un periodo brutto, che non riesce a fare una scelta, perchè ogni volta che pensa o vuole fare qualche cosa di bello, succede qualche cosa di brutto, e se deve investire soldi per andare a casa in affitto preferisce farlo per i lavori a casa.
Però se per caso organizziamo il fine settimana per andare alle Terme, oppure fare una vacanza i soldi ci sono. Purtroppo credo che siano solo scuse, credo che alla fine lei ormai tra il lavoro e casa sua con la Madre e la Sorella, siano una zona di comfort alla quale lei non vuole rinunciare, e al massimo, come ho già fatto 3 anni fa, devo essere io a risolvere il problema. Vedo 3 soluzioni.
Prima: Torno a casa e ci vediamo solo il fine settimana sperando che la lontananza accendi quello che ormai si è spento….(forse)
Seconda, accettare di rimanere in questa condizione ed illudermi che prima o poi cambieranno le cose
Terza: accollarmi pienamente le spese di affitto ed utenze, per poter “vivere” una vita di coppia con lei.
Non so davvero cosa fare, l’unica cosa che so per certo è che non voglio stare in questa situazione.
Grazie in anticipo per la risposta
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1 Commento
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Alice Carella
Pubblicato alle 14:54h, 25 FebbraioBuon pomeriggio,
la relazione è composta da almeno due persone e, nella risoluzione di un problema di coppia, servono entrambi i partner. In questo caso, sarebbe da capire se il problema è percepito solo da lei o anche dalla sua compagna, Se così fosse, potreste intraprendere un percorso di coppia. In caso contrario, le consiglio di contattare individualmente un professionista e iniziare un percorso che le permetta di capire quando spazio ha per modificare la situazione e quanto, invece, si tratti di una condizione di difficile soluzione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carella