1 Commento
  • Francesca Fabriani
    Pubblicato alle 07:01h, 23 Settembre

    Buongiorno, da quello che scrive capisco che in questo momento e dopo i diversi tentativi inizia a mettere in dubbio la possibilità di riuscire a risolvere il suo problema. Ha molto chiaro cosa le accade, sa che si tratta di un disturbo del comportamento alimentare, riesce ad entrare in contatto con le sue emozioni ed i suoi pensieri e soprattutto stà facendo la cosa migliore che in questi casi è possibile fare: chiedere aiuto ad un professionista. Quello che posso dirle è che è normale e naturale affrontare dei momenti di sfiducia e che è altrettanto normale pensare di non potercela fare quando la strada sembra ancora in salita. Da quello che scrive capisco che uno dei passi che può darsi il permesso di compiere è iniziare ad affrontare i suoi dubbi con lo psicologo che la segue, portare all’interno del suo attuale setting terapeutico ciò che la turba e le convinzioni che matura in relazione alle difficoltà che sperimenta. Tenga a mente che ogni comportamento nasconde le sue ragioni e che per poter svelare significati è importante mettersi nella condizione di condividere. Sono convinta che facendo questo primo passo potrà valutare con più serenità le strategie migliori per fronteggiare i momenti di crisi, considerando anche che il tempo gioca un ruolo altrettanto importante quando dobbiamo acquisire consapevolezza su ciò che facciamo e sul motivo per cui lo facciamo. In altri termini, condividere con il suo attuale psicologo, darsi il permesso di mostrarsi con le sue vulnerabilità e fragilità, darsi il tempo per maturare consapevolezza, sono incredienti fondamentali affichè possa costruire alternative e promuovere i cambiamenti che desidera.
    Resto a sua disposizione
    Un cordiale saluto.

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