narcisismo

Il mio ragazzo ha un disturbo narcisistico di personalità?

Buongiorno!

Sono una ragazza di 22 anni fidanzata da quattro e mezzo con un ragazzo di 24. La nostra è apparentemente una relazione perfetta, lo è agli occhi dei nostri amici e lo è agli occhi del mio ragazzo, dice sempre che a noi non ci batte nessuno a livello di vita di coppia.

E in parte è vero perché l’intesa e il venirsi incontro c’è ma, e ci sono molti ma, questo venirsi incontro esiste solo da parte mia. Il punto è che questa relazione mi ha resa, dopo i primi tempi dell’innamoramento, sempre tendenzialmente non soddisfatta. C’era amore ma ora non sono più convinta ci sia.

La mia infelicità deriva dalla personalità del mio ragazzo che ora che non sono più ammaliata da lui vedo con più chiarezza e temo sia quella tipica di un narcisista, ma vorrei un parere di esperti, se mi sbaglio ed esiste un margine di miglioramento potrei voler salvare questa storia, altrimenti no perché non ho intenzione di soffrire nella vita. Il mio ragazzo è egocentrico in modo spropositato, di fatto quasi non esiste conversazione che non sia incentrata su di lui.

L’unico modo per conversare è diventato (ma in fondo lo è sempre stato) quello di chiedergli cosa ha fatto durante la giornata o domande su cose che piacciono a lui. A me non chiede quasi mai nulla e quando racconto qualcosa di mio, quelle poche volte che lo faccio, lui prende il cellulare e in pratica mi ignora. Di fatto è convinto che avrebbe potuto fare grandi cose nel mondo, un giorno mi ha detto seriamente che avrebbe cambiato la storia della musica.

Ora fa un lavoro piuttosto umile e sotto questo punto di vista sembra essere leggermente rientrato, ma solo poco. Anche se io gli ho detto che non era la mia prima intenzione, continua a dire a me e ai suoi amici che LUI andrà all’estero (ma anche io sono inclusa nel suo cervello) , fregandosene completamente dei miei progetti e desideri.

La cosa più grave è però che mi sminuisce in continuazione. Solo una volta si è complimentato con me, cosa tanto rara che non ci credevo, per un mio lavoro e quando ad esempio prendo un bel voto all’università dice che è normale in una facoltà facilissima come la mia (lui invece ne fa una difficilissima e per questo non riesce ad andare avanti con gli esami).

Mi fa sentire una nullità. Fa dei monologhi e ogni volta che provo a intervenire mi dice di non interromperlo, si infastidisce tantissimo. Anche al ristorante quando si ordina un paio di volte mi ha zittito in malo modo davanti a tutti perché doveva lui ordinare e io non dovevo osare parlargli sopra.

È piuttosto duro e offensivo nei miei confronti e della mia famiglia, mi fa essere insicura su tutto quel che faccio, dicendomi che sono rimbambita o lenta o pigra, a volte è serio e a volte scherza ma fa male allo stesso modo visto che è una cosa costante, e per me che mi sono sempre considerata abile nelle cose manuali è davvero frustrante.

Se poi provo a fargli notare i suoi atteggiamenti o le sue mancanze lui rigira la frittata e non so come riesca a portare me a chiedere scusa a lui. Non è violento, ma un mesetto fa quando eravamo leggermente brilli mi ha intimato mostrandomi il pugno di spaccarmi il naso se non smettevo di ridere e scherzare, mi ha paralizzato.

Non accetta che le persone abbiano gusti e opinioni diverse e ti considera da meno come persona se non ti piacciono i suoi stessi film, libri o musica. Non ha vergogna, è molto stravagante nel vestire, lo fa per distinguersi e farsi notare. A me questo in parte piace e inizialmente mi ha colpito ma lui è davvero esagerato non ha il minimo senso della formalità, si può presentare a qualsiasi evento vestito come un barbone.

Qualsiasi cosa lui voglia fare alla fine ti porta ad accettarla per sfinimento, non accetta un no, e se sei forte e non la accetti lui continuerà a torturati comunque. Non sa manco cosa significa dire “grazie”: mia madre gli ha trovato un buon colloquio di lavoro e nulla, gli ho portato più volte le verdure del mio orto (vive da solo e per i soldi gli fanno sicuro comodo) e nulla, mio nonno, 73 anni e con il parkinson, lo ha aiutato con un’attività sociale che doveva fare durata ore (è molto impegnato sul piano sociale e molto idealista), e nessun grazie, anzi è riuscito persino a criticarlo perché lui, non abituato assolutamente a queste cose, non si è presentato a dovere all’inizio dell’attività.

Fin’ora ero come accecata dall’amore ma ora vedo tutto con più chiarezza e sento che c’è qualcosa di sbagliato nella nostra relazione apparentemente da favola. Dall’altro canto io rientro abbastanza nella personalità di una possibile vittima di narcisista: ho avuto un’infanzia non facilissima, i miei sono divorziati e mio padre è alcolista ed ex drogato, i miei primi ricordi sono di lui che sbatte mia madre a una finestra e che distrugge casa.

Ho ancora nella testa le sue sfuriate tremende per questo ho la fobia di litigare con le persone a cui tengo, da un lato è un pregio da un lato però non sempre mi permette di difendermi. Sono anche empatica e solo apparentemente sicura di me. Ho il terrore di perdere le persone e per questo con lui sono stata così accondiscendente.

Dall’altro lato anche lui ha a mio avviso ha l’infanzia di un possibile narcisista e sono convinta che in fondo non è cattivo. La madre stravede in maniera spropositata per l’ultimo figlio e ha sempre addossato ogni colpa e difetto al mio ragazzo. I figli li ha sempre seguiti ma al mio ragazzo manca ogni idea di cosa sia il vero affetto famigliare.

Un esempio per capire i tipi è di quando lui a 12 anni si è fatto malissimo sugli scii, all’ospedale manco lo hanno accompagnato entrambi i genitori e dopo che lo hanno dimesso (dopo una notte o due) non sono tornati a casa per la sua convalescenza ma lo mollavano in albergo da solo tutto il giorno (aveva la testa fasciata, il viso tumefatto, il naso pieno di punti e mi sembra anche un dito rotto, ho visto le foto) andando tranquillamente a divertirsi sulla neve e lui era solo un bambino.

Manco il mio cane lascerei in quelle condizioni da solo tutto il giorno, a pensarci mi fa una pena incredibile, anche se per lui queste sono cose normali da fare perché ci è cresciuto.

Quindi è narcisista? Ho già sofferto con mio padre e non voglio affianco un uomo simile.

Può migliorare una personalità come la sua?

Grazie mille.


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1 Commento
  • Andrea Botti
    Pubblicato alle 11:53h, 26 Agosto

    Buongiorno!
    Ho letto la sua descrizione minuziosa e mi sento di rimandarle un tema che ritengo molto importante.
    E’ sempre molto complicato fare diagnosi via chat e internet. Il rischio è un pò come accade a livello medico: scrivere su google per un mal di gola e imbattersi in patologie molto complicate. E’ ancora più complicato fare diagnosi per terzi via chat. Quindi non mi sento di confermare o confutare le sue ipotesi circa il comportamento del suo partner.
    Quello che però traspare dalle sue parole è tanta preoccupazione dentro questo rapporto. Che forse l’egocentrismo del suo partner l’abbia via via portata a rinunciare al dialogo? o forse questo dialogo è ricercato solo da lei e lui non lo accoglie?
    Il punto però è lei chi vuole affianco? Dove vuole andare con il suo partner?
    Al di là che egli sia narcisista oppure no vuole accanto una persona con queste caratteristiche da lei descritte? (e non c’è risposta giusta o sbagliata).
    Quindi sposterei il focus della domanda (e sono consapevole di essere un pizzico provocatorio) su di lei e non su di lui.
    Perchè non possiamo mai cambiare gli altri o agire sugli altri ma possiamo lavorare su noi stessi ottenendo dei risultati straordinari.
    Quindi se si dovesse sentire bloccata lì dentro, ecco che un lavoro psicoterapeutico potrà senz’altro aiutarla e supportarla a muoversi nella sua vita e gestire le emozioni al meglio.

    Intanto la invito, se ha voglia, a vedere una video intervista che ho prodotto con una paziente in forma anonima sul canale Youtube Psicoexplorer.
    Questa donna condivide la sua esperienza con un narcisista. Dura parecchio, circa 37 minuti, ma penso possa essere di grande aiuto a tutte le persone intrappolate in una relazione “velenosa”.

    Resto a disposizione.

    Un saluto.

    dr Andrea Botti

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