Bimbo autistico iperattivo

Bimbo autistico irrequieto ed iperattivo, che approccio devo seguire?

Buon pomeriggio dottori, sono una mamma molto preoccupata, all’età di tre anni a seguito di un importante ritardo del linguaggio, difficoltà di interazione con i suoi coetanei, rigidezza comportamentale, ipotonia, difficoltà nel guardare negli occhi,  a mio figlio è stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico.

Il bambino oggi, a 6 anni, sembra avere superato qualsiasi lacuna linguistica, interagisce con i suoi coetanei, è molto comunicativo, l’ipotonia si riduce di giorno in giorno, non ha difficoltà a stare in luoghi affollati o rumorosi, lo sguardo è presente anche se alle volte sfuggente. Non ha e non ha mai avuto stereotipie.

Ho chiesto una rivalutazione che spero di avere al più presto. Il bambino è ubbidiente, Adesso che è appena ricominciata la scuola si sono verificati innumerevoli problemi, si rifiuta di fare le attività a scuola, che sa fare perché le aveva già fatte con me, se la maestra gli da una regola diventa aggressivo, non vuole imposizioni e da una settimana da bambino tranquillo a casa è diventato irrequieto, non smette di muoversi, non riesce nemmeno a stare seduto a tavola.

Sembra iperattivo non smette di muovere le gambe, non sta fermo nemmeno davanti la televisione. Sono molto preoccupata per questo cambiamento, sembra un disturbo dell’attenzione, non riesce a concentrarsi, è distratto qualsiasi cosa faccia.

In passato ha fatto moltissima terapia comportamentale, logopedia  psicomotricità e tma, tutto interrotto a seguito del covid 19…

Cosa mi consiglia di fare? Ricominciare le terapie? Rivolgermi ad un neuropsichiatra o ad uno psicologo?

Grazie mille.


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1 Commento
  • Valeria Colajanni
    Pubblicato alle 09:54h, 19 Ottobre

    Buongiorno,
    il rientro a scuola soprattutto in questo periodo rappresenta un significativo cambiamento nella routine quotidiana di tutti i bambini. Ritrovarsi in un ambiente diverso da casa, con più persone (alcune magari non conosciute), con regole e modalità di interazione diverse dalle relazioni in famiglia potrebbe costituire una sfida impegnativa per suo figlio, che probabilmente sta mettendo in campo tutte le sue energie cognitive ed emotive per adattarsi alla situazione scolastica. L’irrequietezza e la difficoltà di concentrazione, quindi, potrebbero essere un segnale di un affaticamento, fisiologico in questi primi mesi di riadattamento. Ridurre la quantità di richieste scolastiche, istituire una routine con alcuni punti fermi, creare dei momenti di “decompressione” con alcune attività che lo calmano (per esempio l’ascolto di musica, oppure alcuni materiali che a livello sensoriale a lui piacciono…le attività variano da bambino a bambino) potrebbero aiutarlo a ritrovare le energie per concentrarsi (sempre con l’idea che in questo periodo i tempi di attenzione risultano ridotti in generale). Potrebbe inoltre essere utile rivolgersi al professionista che ha avuto in carico il bambino, raccontare la situazione e decidere insieme (magari anche con le insegnanti) quale potrebbero essere le strategie da portare avanti. Finora mi sembra che abbiate fatto tutti un buon lavoro, dato i miglioramenti nel corso degli anni!
    Cordiali saluti
    Dr.ssa Valeria Colajanni

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