Ansia stress e ipocondria

Ansia, stress e ipocondria: non ne posso più!

Salve sono una ragazza di 31 anni e ultimamente sto passando un periodo di forte stress.

L’accumulo di stress mi ha portato ad avere reflusso gastroesofageo, ho avuto una giornata particolarmente stressante a lavoro e ho sforzato il braccio sinistro tanto che la sera ha iniziato a formicolarmi la mano, questo dolore al braccio unito al dolore al petto mi ha mandato in crisi pensando subito ad un infarto o problema al cuore…

Sono andata al pronto soccorso e mi hanno fatto i raggi, non è risultato nulla di grave, il cuore è ok e anche i polmoni.

Dopo questi controlli però la testa continua a pensare male continuo ad avere paura la sera di avere un infarto ho paura ad addormentarmi. Ovviamente questa situazione aggrava lo stress e di conseguenza il reflusso che non vuole passare.

Non so come risolvere questo problema di testa.

Grazie, aspetto un aiuto se possibile.


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3 Commenti
  • Andrea Botti
    Pubblicato alle 15:27h, 18 Settembre

    Buongiorno.
    Lo stress è una condizione infima e subdola.
    Perchè? In qualche modo oltre ad influenzare il nostro benessere psicologico va a manifestarsi fisicamente (psicosomatica).
    Ora, pensi che lo stress è la causa di circa il 50% dei ricoveri ospedalieri: nello specifico per quanto riguarda ulcere allo stomaco, angina pectoris, disturbi cardiaci.
    Pensi quanta salute persa a causa di un fenomeno psicologico.
    Come fare?
    Un lavoro psicoterapeutico è la via.
    Con quale obiettivi?
    Comprendere perchè e come si manifesta lo stress, a cosa è legato.
    Comprendere che gradi di libertà vi siano per agire direttamente sul contesto.
    Sviluppare strumenti di resilienza.
    Scrivere un diario.
    Meditare (mindfulness o meditazione scientifica)

    Ora, perchè l’aspetto ipocondriaco?
    Beh, una volta che ha provato in prima persona tutte quelle manifestazioni fisiche ecco attivato il circuito della paura.
    Nello specifico la paura della paura.

    Dove va? Sul corpo.

    Come uscirne? Lavorando sulle emozioni in psicoterapia e quindi il lavoro sarà l’altra faccia della medaglia rispetto agli obiettivi dello stress. Significare un’emozione, coglierla, elaborarla così che non si sfoghi sul corpo e non generi un distacco dal contesto tale da far partire il circuito legato all’ansia da malattia o somatica.

    Intanto le consiglio una lettura “Come vincere lo stress” di Dale Carnegie.
    E’ illuminante!

    Un saluto.

    Spero di esserle stato utile.

    Resto a disposizione.

    dr Andrea Botti

  • Beatrice Segalini
    Pubblicato alle 12:25h, 22 Settembre

    Buongiorno, la somatizzazione e l’ansia sono dei sintomi che spesso prendono il posto di conflitti e dinamiche delle quali non siamo consapevoli. Una riflessione più profonda sulla sua storia e sui suoi vissuti può essere utile per dare un significato anche psicologico ed emotivo a questo malessere che si manifesta nel corpo.
    Resto a disposizione,
    dottsa Beatrice Segalini

  • valentina ambrosio
    Pubblicato alle 17:08h, 25 Settembre

    Il corpo sta comunicando quello che la mente non è ancora in grado di accettare forse…
    da dove deriva questo forte stress? come si può arginare? cosa si può fare per contenerne gli effetti? queste sono alcune tematiche che indagherei .
    Successivamente cercherei di comprendere e approfondire la paura della morte e della malattia, entrando in contatto con quella parte di sè bambina che cerca rassicurazioni facendosi gli esami medici.
    E’ possibile star meglio, il suo corpo le sta mandando un segnale forte di aiuto.
    Le consiglierei un percorso di terapia
    Buon pomeriggio
    Dott.ssa Valentina Ambrosio

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